Rizoartrosi
Anatomia
Ne avrete sicuramente sentito parlare. Iniziamo col dire che l’artrosi è una degenerazione a livello articolare della cartilagine. Questo vuol dire che con l’eccessivo e lo scorretto utilizzo di un’articolazione la cartilagine si consumerà più velocemente causando dolore al sito interessato.
La Rizoartrosi è l’artrosi del primo dito della mano. Più precisamente viene indicato dal paziente un dolore alla base del primo dito, in un’articolazione chiamata Trapezio Metacarpale.
È un’articolazione che permette un’ampia libertà di movimento grazie alla sua particolare conformazione anatomica. Di fatti è l’articolazione che maggiormente usiamo nei movimenti di vita quotidiana come svitare un barattolo, scrivere, girare una chiave…
Questi movimenti, che a prima vista ci sembrano poco rilevanti se considerati a sforzi più importanti, mettono sotto stress l’articolazione se ripetuti nel tempo e se vengono eseguiti in maniera errata.
Sintomatologia
La Rizoartrosi, come tutte le artrosi, ha diverse fasi di dolore.
Il paziente presenta fastidio la mattina al risveglio, durante l’utilizzo, e a fine giornata.
Il mattino il dolore è dato dalle tensioni muscolari accumulate durante il giorno che permangono durante la notte.
Durante il giorno invece l’utilizzo di una struttura cosi importante, in presenza di una rizoartrosi, aumenta notevolmente il dolore causando rigidità e peggioramento della situazione clinica.
La notte, il paziente lamenterà dolore in quanto l’articolazione, avendo lavorato per un periodo ininterrotto avrà creato infiammazione anche ai tessuti circostanti e il dolore non sarà più circoscritto alla base del pollice.
Al dolore si accompagna un rigonfiamento alla base del pollice, sino a portare, nei casi più gravi, a vere e proprie deformità del pollice.
Fattori di Rischio
Le cause della Rizoartrosi, non sempre sono dovute a fattori lavorativi o attività. Esistono dei fattori predisponenti genetici.
Altri fattori come l’età, le donne maggiormente colpite, sono una delle cause principali, infatti dopo i 40 anni circa potrebbero instaurarsi fenomeni artrosici anche alla base del pollice.
Rimane il fatto che attività lavorative, come meccanica, idraulica, sartoria, scrittura…quindi dinamiche che richiedono un particolare utilizzo di quest’articolazione, aumentano il rischio di andare incontro alla sintomatologia e di conseguenza alla patologia se non corretta in tempo.
Diagnosi
La diagnosi è clinica e strumentale.
Clinicamente il paziente giunge a visita con dolore e spesso gonfiore alla base del pollice.
Il dolore aumenta con una digitopressione a livello dell’articolazione trapeziometacarpale. Si eseguono delle manovre di scivolamento articolare che evocano dolore controllato simulando il movimento del pollice.
In casi avanzati il paziente durante queste manovre avverte una sorta di “sabbiolina” all’interno dell’articolazione.
La diminuzione della forza è un altro parametro da rilevare durante i test.
I casi più gravi presentano una forte deformità, detta a Z con una grave alterazione articolare.
L’esame diagnostico da eseguire è la radiografia, la quale, potrà consentire al terapista o ortopedico specializzato, di valutare più attentamente la qualità dell’articolazione trapezio metacarpale.
Trattamento Conservativo
Negli ultimi anni il trattamento conservativo, nelle fasi di non deformità o più gravi, ha avuto un’evoluzione importante.
Dopo un’attenta valutazione e accertati che si tratta di rizoartrosi, il terapista potrà proporre al paziente il piano riabilitativo.
Quest’ultimo è composto da un’immobilizzazione notturna tramite tutore modellato su misura, in modo da accogliere eventuali deformità o malformazioni congenite.
Il tutore consente il movimento dell’interfalangea ma contiene il movimento della trapeziometacarpale, consentendo così al paziente di poter indossare il tutore anche nelle attività che lo richiedono.
Successivamente, terminata la fase più dolorosa, si potrà iniziare a lavorare sul rinforzo e la stabilizzazione dell’articolazione così da offrire un supporto maggiore che eviterà il sovraccarico durante le azioni quotidiane.
Verranno consigliati anche l’utilizzo di antidolorifici o antinfiammatori per ridurre il dolore presente nella zona.
Inoltre il massaggio terapeutico e l’utilizzo del calore sarà utile per diminuire i dolore nelle zone circostanti congestionate dallo scorretto utilizzo dell’articolazione trapezio metacarpale.
Trattamento Chirurgico
Il trattamento chirurgico è un’opzione che viene presa in considerazione quando il trattamento conservativo non porta a benefici o se la sintomatologia è molto marcata.
La chirurgia prevede una vasta gamma di opzioni a seconda dell’evoluzione e della degenerazione articolare e delle esigenze funzionali del paziente.
Il trattamento chirurgico classico è l’intervento di trapeziectomia e artroplastica di sospensione che prevede l’asportazione del trapezio cui fa seguito un’immobilizzazione di 3 settimane e un successivo periodo di fisioterapia con un tempo medio di recupero progressivo di circa 3 mesi.
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