Frattura Radio
Anatomia
Il radio, insieme all’ulna, è una delle due ossa principali che compongono l’avambraccio, sono in stretto rapporto tra di loro e consentono la prono-supinazione della mano nello spazio.
È composto fondamentalmente da tre parti, l’epifisi distale, l’epifisi prossimale e la diafisi.
La diafisi è il corpo centrale del radio dove troviamo le inserzioni di diversi muscoli.
L’epifisi prossimale è la porzione più vicina al gomito e si articola con l’ulna.
L’epifisi distale è la parte che più ci interessa, è in stretto rapporto con il polso e in particolare con due ossa fondamentali della prima filiera del carpo chiamati scafoide e semilunare.
L’epifisi distale essendo l’ultima porzione del radio è la più esposta a fratture spesso associate a fratture dello scafoide.
Esistono diversi tipi di fratture, la più comune è la frattura di Colles. In questa occasione la frattura avviene con il polso in estensione e il moncone fratturato sarà inclinato dorsalemente.
La frattura di Smith è l’esatto opposto ed è meno frequente.
Le fratture di radio possono essere intra-articolari o extra-articolari.
Sintomatologia
Avvenuto il trauma, se la frattura sarà scomposta, visivamente ci sarà un disallineamento del polso e un forte dolore.
Se il trauma è minore e la frattura non sarà scomposta il paziente avrà un dolore e gonfiore associato spesso anche a edema e algia al movimento.
Il più delle volte il movimento non è consentito proprio per l’eccessivo dolore.
Fattori di Rischio
Le fratture di radio distale sono le fratture più comuni dell’arto superiore.
Esse rappresentano circa 1/6 di tutte le fratture trattate in un dipartimento di traumatologia e il 74,5% delle fratture coinvolgenti l’avambraccio.
Nei soggetti anziani con osteoporosi, cadute anche banali con impatto sulla mano (traumi a bassa energia), possono causare una frattura di radio distale.
Sport come il ciclismo, motociclismo e sport di combattimento sono un fattore di rischio alto.
Per accertarsi che stiamo parlando di una frattura il primo esame da eseguire è sicuramente la radiografia. Le due proiezioni da effettuare sono l’anteroposteriore (AP) e la laterolaterale (LL).
Se la radiografia non dovesse essere sufficiente il medico o il terapista di riferimento potrebbe suggerire una TAC. La TAC è un esame molto più approfondito che consente di valutare più attentamente gli spazi intrarticolari.
Trattamento Conservativo
Il trattamento conservativo è indicato nelle fratture composte, le quali si differenziano da quelle scomposte in quanto non vi è un disallineamento del margine della corticale.
Il trattamento consiste nel confezionamento di un tutore il quale andrà a bloccare completamente il polso evitando qualunque tipo di movimento consentendo così la guarigione della frattura.
Trattamento Chirurgico
A seconda del tipo di frattura il chirurgo valuterà come procedere e quale tipo di intervento eseguire.
Solitamente viene ridotta la frattura e fissata con una placca e delle viti direttamente sul radio la quale servirà a consolidare la frattura dopo un periodo di immobilizzazione di un paio di settimane circa.
Questo tempo è variabile a seconda della tecnica e della situazione del paziente.
Esistono delle tecniche meno invasive come la fissazione tramite fili di kirschner, le quali prevedono l’inserimento di uno o più fili metallici semi rigidi che saranno tolti dopo 4-5 settimane.
Entrambi i trattamenti necessitano dopo il periodo di immobilizzazione un periodo di fisioterapia che potrebbe durare anche 2 mesi per un ritorno alla vita di prima.
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